L’Agricola De Martino è un’impresa basata sulle buone pratiche dell’agricoltura organica rigenerativa: un insieme di tecniche agricole pensate per migliorare la qualità del suolo coltivato. In questa fattoria del Parco Nazionale del Cilento il cibo è coltivato senza ricorrere a sostanze chimiche per concimare i terreni, praticando la diversificazione colturale e riducendo al minimo la lavorazione dei terreni.
Agricoltura Organico Rigenerativa: una ricerca continua
Chiariamo subito che i metodi e le tecniche dell’Agricoltura Organica Rigenerativa praticate da Domenico De Martino non hanno niente a che fare con una visione ristretta o riduttiva dell’agricoltura. Qui non c’è una visione romantica che invita al ricordo di un’agricoltura del passato. Tutt’altro. Nell’azienda agricola De Martino si pratica un’agricoltura in divenire. Una continua ricerca di saperi e tecniche che hanno bisogno di formazione continua, di riflessione e di sviluppo di buone pratiche basate sull’osservazione del ciclo delle piante.
Domenico De Martino, il contadino apprendista di buone pratiche agricole – così si definisce – esprime un orientamento verso un modello sostenibile di agricoltura basato sul rispetto della terra, l’uso attento dell’acqua, la rotazione colturale ed una scarsa meccanizzazione del processo produttivo che punta alla “non lavorazione” del suolo. In questa azienda agricola tutto è concepito per proteggere l’attività biologica degli organismi che vivono nel terreno.
La diversificazione colturale alla base dell’agricoltura organico rigenerativa
La rotazione delle colture è alla base delle pratiche agricole organico rigenerative. Allungare e diversificare le rotazioni colturali, ampliando il numero delle specie coltivate ed evitando il frequente ripetersi delle stesse colture sui terreni, ha molteplici obiettivi:
- coprire il terreno e proteggerlo dagli agenti climatici in maniera continua e più efficace possibile;
- mantenere e migliorare la struttura del suolo attraverso l’azione degli apparati radicali delle piante;
- stimolare l’attività biologica nel terreno, eliminando periodi d’interruzione colturale;
- limitare i rischi ambientali dovuti alla lisciviazione dei nitrati, all’erosione e al ruscellamento superficiale, alla perdita di biodiversità;
- conservare ed arricchire la fertilità del suolo;
- assicurare e migliorare le rese produttive;
- ridurre l’impiego di fitofarmaci e favorire l’utilizzo di principi attivi maggiormente ecocompatibili.
La regola principale da rispettare per chi pratica agricoltura organico rigenerativa? La riduzione delle lavorazioni dei terreni coltivati.
Ridurre progressivamente le lavorazioni fino ad arrivare alla “non lavorazione” del suolo protegge l’habitat e l’attività biologica degli organismi che vivono nel terreno. La regola principale da rispettare per chi pratica agricoltura organico rigenerativa? Ridurre al massimo il disturbo del suolo e non intervenite mai sui suoi strati in maniera aggressiva. La diminuzione dell’intensità e della profondità delle lavorazioni, associata ad un minor numero di passaggi e transiti sui terreni con strumenti meccanici, permette di aumentare la fertilità del suolo. L’attività biologica non perturbata stimola naturalmente l’attività dei lombrichi che, man mano, prendono il posto degli interventi meccanici, completando l’azione di riorganizzazione e strutturazione del suolo fatta dalle radici delle piante.
La riduzione delle lavorazioni diminuisce le operazioni meccaniche necessarie a portare avanti il processo produttivo. L’agricoltura organico rigenerativa non ha bisogno di potenza di tradizione e quindi riduce i consumi di carburante e le ore di lavoro necessarie alla preparazione e alla cura dei terreni coltivati. Quest’approccio, inoltre, consente di conservare meglio la sostanza organica del suolo perché non necessita di arature profonde e dell’affinamento eccessivo e ripetuto dei letti di semina. Protetto dalle colture della rotazione e non “violentato” dall’eccessiva lavorazione, il suolo, sviluppa da solo la sua naturale capacità di infiltrazione e filtrazione dell’acqua. Di conseguenza si riduce la lisciviazione degli elementi minerali, diminuisce il ruscellamento, aumenta la capacità di trattenuta dell’acqua e si abbassa la sensibilità all’erosione e all’innesco di fenomeni franosi.
La copertura del suolo: il ruolo dei residui colturali e delle cover crops
Un primo passo verso una gestione più sostenibile del terreno agricolo è mantenere il terreno non lavorato (o lavorato solo superficialmente) coperto dai residui vegetali dell’ultima coltura.
Le cover crops, letteralmente “colture di copertura”, sono anche definite catch crops, cioè “colture da cattura”. Una cover crops è una “coltura da sovescio”, cioè una coltura destinata ad essere interrata, che non dà origine a una produzione.
In Agricoltura Organica Rigenerativa tutto è messo in opera per preservare e aumentare lo “stock” di carbonio organico presente nel terreno. Lasciare o restituire i residui colturali sulla superficie del suolo ha prima di tutto questa finalità. Le “colture di copertura” consentono, in un periodo di non coltivazione, di intercettare la radiazione solare e catturare gli elementi nutritivi, migliorando l’efficienza dell’ecosistema e il controllo sulle infestanti.
L’introduzione nel ciclo produttivo di questo tipo di pratica agricola contribuisce, quindi, a migliorare la sostenibilità del processo produttivo perché consente di utilizzare le potenzialità dell’ecosistema a favore della produzione, diminuire gli interventi meccanici e quindi riduce i costi di coltivazione.
Diversificazione colturale, riduzione delle lavorazioni, copertura del suolo: nell’azienda agricola De Martino si lavora così!
L’applicazione contemporanea e continuata dei tre principi su cui si basa l’Agricoltura Organica-Rigenerativa (diversificazione colturale, riduzione delle lavorazioni, copertura del suolo) ricrea gli equilibri biologici necessari per lo sviluppo di ecosistemi agricoli vitali e fertili, e capaci di generare cibo con un alto potere nutrizionale, dai sapori carichi di note e sfumature e dalle proprietà organolettiche diversificate che garantiscono un’alta digeribilità. Per questo il cibo dell’azienda agricola De Martino è: sano, genuino e sostenibile.
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